Il periodico inglese The New European ha pubblicato un articolo dal titolo: Is Italy a feminist success story?
(The country has its first female leader and the highest number of women working in law in Europe. Has Italy changed?) a cura della giornalista Eleanor Longman-Rood.
Nell'articolo si dice che, a prima vista, l'Italia potrebbe sembrare una vera e propria storia femminista. Il Paese vanta la sua prima leader donna, Giorgia Meloni, e sempre più donne stanno costruendo carriere di successo, soprattutto nel campo legale. Secondo i dati di Cassa Forense, l'Ente di previdenza sociale per i professionisti del diritto, l'Italia nel 2020 ha visto ammesse all'Ordine degli Avvocati ben 117.559 avvocate, il numero totale più alto di qualsiasi paese europeo. In confronto, tra il Regno Unito e il Galles si è registrato il secondo numero più alto con 77.531.
"L'Italia ha una lunga storia di donne nella professione forense. La prima donna a conseguire una laurea in giurisprudenza in Italia fu Lidia Poët, e raggiunse quell'obiettivo – in modo straordinario – nel 1881, appena sette anni dopo che le donne furono ammesse per la prima volta nelle università italiane. Sembrerebbe quindi che le donne italiane stiano facendo progressi ma, effettivamente, una quantità preoccupante di loro è ancora intrappolata nei ranghi inferiori delle professioni, mentre i colleghi uomini salgono di grado più rapidamente e in numero maggiore. La realtà è che, nonostante l'Italia abbia la sua nuova leader donna rimane una sorta di buco nero femminista.
Barbara de Muro, una dei senior partner dello studio legale LCA, dichiara che, secondo l'EU Justice Scoreboard 2022, (l'Italia, ndr) ha il più alto numero di avvocati in Europa, dei quali circa la metà donne. Quando si analizzano i dati relativi ai partner o ai ruoli senior negli studi legali, sono tuttavia presenti molte meno donne che uomini - continua de Muro - che coordina anche ASLAWomen, la sezione di ASLA - Associazione Studi Legali Associati che si occupa dei diritti delle donne, un gruppo di lavoro che mira a migliorare le prospettive femminili nella professione forense italiana. Nel 2018, è stato rilevato che solo il 20% degli equity partner sono donne. Quando si tratta di partner che non corrono alcun rischio e che percepiscono uno stipendio, il numero sale al 24%."
L'esaustivo e interessante articolo può essere letto per intero al seguente link.