
In realtà, noi studi legali associati rappresentiamo un settore specifico. Si tratta di strutture organizzate, non necessariamente grandi, perché all’interno ci sono studi sia internazionali che realtà medie o medio piccole, non necessariamente milanesi o romane, perché ci sono anche tantissimi studi in tutte le regioni d’Italia, anche nelle province. Il nostro è uno spaccato particolare. Monitoriamo da alcuni anni la situazione delle donne e, più in generale, della diversità e vediamo che oggi tra gli stagisti e i praticanti le donne sono circa il 50%.
Il problema vero è che le donne non sono presenti ai vertici delle organizzazioni. Abbiamo solo un 20% di socie equity, cioè che partecipano alla distribuzione degli utili, e se invece guardiamo all’etichetta più ampia dei soci, che non partecipano però al rischio d’impresa e ricevono un compenso fisso, la percentuale sale al 24%, rimanendo comunque bassa. La percentuale scende nuovamente tra i managing partners, ovvero i professionisti che gestiscono uno studio: qui le donne sono solo il 13%. Di strada da fare ne abbiamo tantissima.
L'articolo completo può essere letto a questo link.