L'accordo siglato dall'ordine di Milano consentirà ai candidati con DSA (disturbi specifici di apprendimento) di avvalersi delle misure compensative e dispensative previste della legge nel corso degli esami.
È ispirato alle vicende di un giovane avvocato con dislessia ed è frutto della sinergia congiunta con l'Asla (Associazione Studi Legali Associati), il protocollo (in allegato) sottoscritto dalla Corte d'Appello e dall'Ordine degli Avvocati di Milano che consentirà ai candidati con DSA (disturbi specifici di apprendimento) di avvalersi, in sede d'esame, delle necessarie misure compensative e dispensative. Il più diffuso DSA è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell'inizio dell'attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell'attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere.
La firma del protocollo è stata presentata nel corso di un evento svoltosi qualche giorno fa: il Protocollo d'Intesa sui DSA permetterà ai candidati con tali disturbi di avvalersi delle misure previste dalla Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico), le quali al momento non sono previste nei concorsi pubblici nazionali e negli esami di abilitazione all'esercizio di professioni.
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