“All'estero certe cose vengono meglio. Ha cominciato uno col chiedersi perché nel cinema americano gli avvocati hanno la faccia, per dire, di Paul Newman o di Tom Cruise, mentre nel cinema italiano hanno quella di Lino Banfi e, quando va bene, di Alberto Sordi. Non tutti gli avvocati americani vengono da Harvard o da Yale, né sono tutti disinteressati coraggiosi e sexy, ragionava il collega, così come non tutti gli avvocati italiani sono dei comici da avanspettacolo. Né suonano il mandolino” (Gian Luigi Rota, in L'AVVOCATURA: DUE O TRE COSE CHE SO DI LEI, Rivista Consiglio Ordine Avvocati Milano 2002).
Se questa è la situazione degli avvocati, quale “faccia” hanno le avvocate nel cinema italiano e straniero? Quanto c’è di realistico nella spietata Patty Hewes in Damages o nella stratega Jessica Pearson in Suits? Ci riconosciamo nella combattiva Amanda Bonner in La costola di Adamo e nella determinata Cate McCall di Cate McCall – Il confine della verità? E perché le avvocate sono così poco rappresentate nel cinema italiano?
ASLAWomen ne discuterà il 18 maggio 2018, all’interno dell’evento “ASLA Diritto al Futuro”, area tematica “Diversity”, con il critico cinematografico Gianni Canova.
A voi tutti chiediamo di segnalarci film e serie TV dove compaia una avvocata e di scriverci un breve commento.
I migliori commenti verranno inseriti all’interno della pagina “giuriste al cinema” del sito di ASLAWomen (http://www.aslawomen.it/index.php/it/risorse/giuriste-al-cinema).